200 anni dalla nascita di Charlotte Bronte

"La miseria genera odio"
questa citazione è tratta da quello che Charlotte Bronte, nel secondo capitolo di Shirley, dice dei tessitori sui telai a mano, i quali centoventicinque anni fa furono portati alla disoccupazione e ad una miserevole rivolta dall'introduzione dei telai meccanici per maglia.

In questo anno l'Inghilterra e il mondo  festeggeranno il duecentesimo anniversario della nascita  il 21 aprile 1816: Divenne famosa per Jane Eyre, il bellissimo romanzo apparso nello stesso anno, 1847, in cui veniva pubblicato Cime Tempestose della sorella Emily. Due scrittrici che con queste opere di grande successo hanno lasciato un segno profondo nella letteratura moderna. Jane Eyre era una donna, e una donna è Shirley, protagonista,  insieme a un'altra figura femminile, Caroline, del romanzo successivo pubblicato nel 1849, da Charlotte.
Le date dei tre romanzi riportano ad anni decisivi e travagliati della vita politica dell'Inghilterra e di tutta l'Europa al cui centro, il 1848, maturava anche una rivoluzione dei diritti civili, sociali e di liberazione della donna, delle identità nazionali, dei popoli oppressi.
Con Shirley Charlotte voleva raccontare non solo complessi problemi psicologici e singolari costruzioni esistenziali che coinvolgono l'universo femminile, ma anche il tessuto reale e storico di una società come quella inglese sconvolta dalla rivoluzione industriale e dai suoi effetti culturali e sociali. Shirley è un romanzoè ambientato durante il periodo del Luddismo e delle guerre napoleoniche (1811 – 1812), delle conseguenti crisi economiche e dei sistemi produttivi di quei primi annoi dell'Ottocento. Dove tra le minacce più gravi agli equilibri e alle consuetudini civili vi era certamente l'introduzione delle macchine, l'accelerata sostituzione del lavoro umano, l'"alienazione" dei lavoratori nelle fabbriche, lo squallore della disoccupazione e della povertà nelle città e nei distretti industriali. Il "luddismo" cioè la distruzione delle macchine ne fu il primo immediato sogno.
"La miseria genera l'odio: l'indigente odiava la macchina che, a suo avviso gli toglieva il pane; odiava gli stabilimenti che le ospitavano; odiava i proprietari di quegli stabilimenti....."
 Parole che introducono pagine di eccezionale significato storico oltre che poetico. Nel raccontare queste cose Charlotte con Shirley supera di gran lunga le patetiche descrizioni della società contemporanea.
Morta giovane nel 1855, Charlotte, è stata sempre una presenza importante, grazie soprattutto a Shirley nel panorama letterario e politico inglese (da Marx a Virginia Woolf).
Il fascino di Shirley  è nella compenetrazione tra poesia, storia, descrizioni splendide della natura e dei personaggi umani. E' nella sua struttura critica. Charlotte Bronte figlia di un colto e illuminato pastore anglicano, non esaltava certo la violenza dei luddisti ma la "capiva". Però il personaggio maschile del romanzo, Robert Moore, col quale si intrecciano i sentimenti amorosi di Caroline e di Shirley, è un imprenditore capitalista serio e odierno che nelle macchine vedeva l'occasione di una evoluzione sociale e civile. Gliele distruggeranno e col romanzo Charlotte svelava anche una amara e diversa verità: la lotta di classe e l'esordio del conflitto tra capitale e lavoro. la storia di Shirley è dunque una storia di sentimenti e d'amore e ha per sfondo le guerre napoleoniche e il blocco continentale, ma c'erano altri fondali di cui bisognava tener conto. Charlotte pubblicando il romanzo sapeva bene che due anni dopo si sarebbe aperta a Londra la prima Grande Esposizione Universale che avrebbe proprio esaltato la modernità delle macchine. Il successo decretato dai lettori di Shirley fu anche in questa doppia verità poetica e storica.
(Lucio Villari su la Repubblica del 29 dicembre 2015)

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